La Lazio affronta il Genoa allo stadio Olimpico di Roma nella quinta giornata del massimo torneo calcistico italiano, la Lega Serie A , le aquile s’impongono con un netto e sonoro 4-1, Caicedo , MIlinkovic e doppietta di Immobile le marcature biancocelesti.

Inzaghi comincia a vederci lungo e schiera gli uomini più in forma, uno di questi è sicuramente il panterone Caicedo che avendo ben figurato nella gara di giovedì contro l’Apollon si merita la casacca da titolare anche oggi, a scapito di Luis Alberto e Correa, modulo 3/5/2 purissimo.

Dal primo momento della gara sono due le cose che balzano agli occhi, una curva mostruosamente colorita, colorata, chiassosa, commovente, partecipe, con questa enfasi erano diversi anni che non la vedevo, escluso dei picchi sporadici, ed il grande caldo, ed in campo la squadra sembra avvertire questa elettricità e comincia a martellare il malcapitato Genoa.

Sotto il sole, non di Riccione, ma di Roma, Milinkovic torna sui suoi livelli, quelli mondiali, e la squadra tutta alza il ritmo, al 7^ minuto rompe l’equilibrio, Caicedo in tuffo di testa butta dentro una palla servita dal Sergente sempre con una sponda di zucca fantastica, in verità non c’e’ mai stato equilibrio perché la squadra di Inzaghi ha martellato dal primo secondo i rossoblu’.

Stadio in delirio, abbracci, il nome di Caicedo urlato tre volte con una certa commozione per lui che ha dovuto subire infamie e cattiverie per tutta l’estate, tifosi, o presunti tali che lo hanno perseguitato augurandogli ogni male per lui e per la sua famiglia, ma una giustizia divina c’e’ sempre e Felipao ormai ha relegato questi reietti nei più squallidi meandri dei social.

Torniamo alla gara, centrocampo rognoso e roccioso quella della Lazio che non da scampo alla manovra della squadra di Ballardini, che veniva a giocarsi questa partita contro la sua ex squadra con la mente libera e con una certa fiducia nei pronostici, invece trova il tosto, ma quello vero e la Lazio ripetutamente sfiora il raddoppio.

Gol che non tarda ad arrivare al minuto numero 23^, scambio eccellente Parolo che mette la sfrera sulla corsa con il contagiri per Immobile ed il capocannoniere del campionato scorso infila la palla con un bellissimo diagonale di sinistro dietro le spalle dell’ex Marchetti per la seconda volta, ancora delirio, ancora commozione ancora tanta Lazialità.

Il Genoa cambia modulo, Ballardini fa uscire Spolli e inserisce la punta Kouamè, schiera tre attaccanti per cercare di andare in uno contro uno con i tre difensori laziali, ma il primo tempo termina con lo stradominio delle aquile.

Inizia la seconda parte della gara con la “solita” Lazio arrembante anche in alcune fasi della partita che non lo richiederebbero, e subito gli uomini in biancoceleste si catapultano in avanti alla ricerca del terzo gol, lo sbilancio totale porta ad un contropiede dove gli equilibri tattici difensivi vengono meno, Piatek al 46^ approfitta di un rinvio maldestro di Acerbi che lo colpisce in pieno e segna il gol del 2-1 presentandosi a tu per tu con Strakosha.

Oggi allo stadio Olimpico non c’e’ trippa per gatti, e lo avevamo capito quando il volo di Olimpia non era terminano come al solito al centro del campo, la maestosa aquila dopo un volo anarchico aveva preferito poggiarsi su un cartellone sotto la curva Maestrelli costringendo Juan a corrergli dietro per recuperarla, e la Lazio corre e corre tanto oggi.

I capitolini si rimettono a spingere come ossessi ed il gol arriva al 53^ minuto, Lulic pennella un cross dalla sinistra per la testa di MIlinkovic, il gigantesco fuoriclasse laziale ha un terzo tempo da giocatore di basket, sport molto amato da Sergaj, e con la testa tira una bomba alla destra di Marchetti che delizia i 30000 presenti dell’Olimpico, ristabiliti i due gol di vantaggio.

Iniziano i cambi, ed il primo è di quelli che mettono i brividi, Caicedo concede il posto a Correa , il tutto succede con una bellissima, spontanea, vera, viva, standing ovation, tanti applausi che il panterone merita tutti e lui contraccambia, professionista esemplare.

Lazio che continua il monologo iniziato nel primo tempo e si diverte ripetutamente a sfiorare il quarto gol, ancora cambi, dentro Bdelj esce Sergej, fuori Marusic dentro Patric, tutti i ragazzi subentrati hanno un grande impatto sulla gara.

L’incontro lo chiude manco a dirlo Ciro Immobile che approfitta di una ribattuta di piede di Marchetti su un tiro pericolosissimo di Correa imbeccato da un Patric in grande spolvero, gol che serve solo a tutti noi , come se ce ne fosse ancora bisogno a perdere la voce urlando ripetutamente Immobile dopo che lo speaker diceva Ciro.

Quarta vittoria consecutiva per gli Inzaghi boys, 3 in campionato ed una in Europa League, 7 reti segnate in tre partite, due soli gol presi ed in circostanze sfortunate, Milinkovic che torna a regnare al centrocampo, Immobile che timbra il cart

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